domenica 11 settembre 2011

Il presente che fagocitò se stesso in quell'Aprile

Avevo un dubbio, un dubbio che era una sensazione.

Poi all'improvviso un'idea seguita al fatto di aver pensato

ad una canzone di Jovanotti, quello più disimpegnato.

E allora finisce che mi guardo Aprile di Nanni Moretti.

Finisce il film e la sensazione diventa una certezza.

Gli anni passati dal '99 in poi per questa povera Italia sono

anni passati in vano. Tutto è fermo ad allora.

Ancora le stesse facce, gli stessi problemi. Ancora.

Solo che allora non c'era internet, già, allora Jack Frusciante era uscito da gruppo

(ma è successo ancora), gli immigrati erano solo albanesi, ora sono solo immigrati.


Sì, perchè Aprile è un film che racconta un'Italia, quella dell'eterno presente che capire non sai.

E' un po' come quando, ma magari capita solo a me, ti capita di vedere immagini del millenium bug, dell'11-9 (del 2001 però) o della guerra nel Kosovo e ti paiono agrodolcemente datate e recenti.

Quel dolce che copre lo stantio; quel dolce che però alla fine è dramma vero, perchè se non è cambiato nulla,

qualche problema c'è.

C'è la gente dell'ex PCI che dovrebbe (o avrebbe dovuto) guidarci e invece fa di tutto per metterci in imbarazzo.

C'è Prodi, che torna a fare capolino, come la cometa di Halley, e quando torna, allora si vince.

C'è Dini, silente. C'è Bossi, chestraparla, e con le cazzate ci va giù duro, come lo fa da sempre, oggi indurito da ictus però.

E poi c'è Berlusconi, con le sue ossessioni.

Nessuno però che parla dei giovani, ieri come oggi.

Solo che la differenza sta nel fatto che sono passati 12 anni e i giovani, restano eternamente giovani,

senza esperienza, nel presente ormai eterno.

Solo che invecchiano, e di giovani ce ne sono altri; giovani nati quando io facevo le medie e si ritrovano magari

a vivere le stesse esperienze che provai io in quel periodo.

Non so voi, però nonostante tutto la fine degli anni '90 aveva qualcosa di fiducioso in sè. Sarà stato Bill Clinton tutto pacioso col suo stile o l'idea che le cose potevano andare bene si era diffusa a livello globale.

Adesso vediamo che la trottola che ha girato per anni su se stessa senza rendersi conto di nulla si è fermata.

Il paese è invecchiato, Berlusconi è invecchiato. tutto è invecchiato ma qualcuno ha fatto finta di niente.

I problemi strutturali sono gli stessi e le soluzioni paiono pure di meno. I giovani ventenni di allora hanno però 35 anni.

Che dire a riguardo? L'importante è essersi accorti che davvero questi anni sono stati un po' repubblica delle bandane e un po' grande fratello; che se tutto è ancora fermo a quell'Aprile che dà il nome anche al film di Moretti,

bhe allora credo sia giusto che arrivi finalmente il nostro maggio.

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